Urbania Hotel - Guida Turistica

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.: URBANIA HOTEL
 Urbania è un comune di 6.639 abitanti della provincia di Pesaro e Urbino. Urbania è una cittadina di antica fedeltà alla Chiesa, segnata, quasi dalle origini, come colonia della Roma dei Papi. E una "marka" per eccellenza con il suo territorio di confine così prossimo alla Toscana, Umbria e Romagna. E nell'alta valle del Metauro: una fra le più belle delle sette principali valli che compongono le Marche. Si può dire che Urbania rappresenta esemplarmente i caratteri regionali. Già dai primi secoli della diffusione del verbo cristiano il suo territorio è un reticolo di abbazie, eremi, monasteri e pievi (sec, VI - VII). Per la sua tenace dedizione al partito guelfo si trovò in conflitto con la vicina e più potente città di Urbino, la quale distrusse Castel delle Ripe (1° nome dell'attuale Urbania) per due volte consecutive nel XIII secolo. Fu dunque ricostruita (1280 - 1282) per volere di Papa Martino IV, sulle rive del Metauro ad opera di Guglielmo Durante (da cui il nome di Casteldurante) Uditore delle Romagne e poi vescovo di Mende. Il nuovo castello fu dotato di autonomie e privilegi, e assunse il ruolo di piccola capitale della Massa Trabaria (1367). Un segmento che caratterizza la storia durantina è la lotta secolare di emancipazione dalla città di Urbino: questo lungo percorso ha inizio dal distacco dal Comitato di Urbino (sec. XIII), prosegue con il "Nullius" dell'Abbazia di S.Cristoforo del Ponte e l'erezione a Contea (sec. XV); si conclude con l'elevazione dell'Abbazia a Diocesi e del castello in città nel 1636 (Urbania da Papa Urbano VIII). Come le Marche sin dall'antichità hanno ricevuto molti nomi (Piceno Annonario, Umbria senonica, Regione delle Pentapoli...), così Urbania ha subito una vera e propria metamorfosi onomastica, avendo cambiato nome dall'età romana ben 4 volte: forse Urbinum Metaurense municipio romano, poi Castel delle Ripe fino al XIII secolo; Casteldurante dal 1284, ricostruita dalla chiesa in funzione antighibellina; infine Urbania nel 1636.
.: STORIA
Storia:
 Chiamata, in origine, Castel delle Ripe, fu libero Comune di parte guelfa, ragion per cui, nel 1277, fu distrutta dai Ghibellini. Ricostruita, intorno al 1284, dal provenzale Guillaume Durand, governatore della Romagna e della Marca di Ancona, prese, in suo onore, il nome di Casteldurante. Successivamente cadde sotto la signoria di Brancaleone, cui successero, congiuntamente, i figli Nicola Filippo, Pierfancesco e Gentile. A Pierfrancesco, rimasto unico "signore" dopo la morte dei fratelli, successero i nipoti Galeotto e Alberico (figli di Nicola Filippo) e Bartolomeo (figlio di Gentile), essendogli premorto l'unico figlio Lamberto. I tre cugini non vollero governare insieme e divisero pacificamente la signoria: ai fratelli Galeotto e Alberico, che rimasero insieme, andò la parte maggiore, compresa la città di Urbania, mentre Bartolomeo ottenne Mercatello sul Metauro e la Massa Trabaria. La signoria dei fratelli, divenuti tiranni, fu breve, perché furono massacrati dalla popolazione, che, tuttavia, non pensò a ripristinare l'antica libertà comunale, ma si offrì al duca di Urbino. Il ramo di Mercatello sul Metauro, invece, si estinse con Gentile, prima moglie di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, cui portò in dote le terre della sua famiglia, che rimasero ai Montefeltro anche se da questo matrimonio non nacquero figli. Sotto i Della Rovere, successori dei Montefeltro nel ducato di Urbino, l'antico palazzo signorile dei Brancaleoni fu resturato e ritrutturato da un gruppo di architetti, comprendente Francesco di Giorgio Martini, Annibale della Genga e Paolo Scirri, quest'ultimo congiunto di Scirro Scirri, che era stato il primo maestro di architettura del Bramante. I duchi di Urbino usarono il palazzo come soggiorno estivo, tranne l'ultimo, Francesco Maria II, che qui visse in permanenza, vi morì e vi è sepolto. Alla sua morte, nel 1631, l'intero ducato di Urbino tornò sotto il dominio diretto dello Stato Pontificio. Nel 1636, il papa Urbano VIII elevò Casteldurante al rango di città e di diocesi, cambiando, per la terza volta, il suo nome, che divenne Urbania.